Lo scrittore statunitense Ambrose Bierce (1842-1914) è una figura-ponte fra otto e novecento, e il suo umorismo è per certi aspetti ancor più sarcastico e paradossale di quello di Oscar Wilde, che per quell'epoca rappresenta un modello di riferimento, e tanto più in materia artistico-estetica. La voce “Pittura” che qui pubblichiamo è tratta dalla raccolta di brevi definizioni pubblicata da Bierce nel 1911, The Devil's Dictionary (tra le edizioni italiane: Il dizionario del diavolo, a cura di G. Almansi, Guanda, Milano 2010).
Pittura: l’arte di proteggere superfici piane dall’atmosfera e di esporle alla critica.
Anticamente, pittura e scultura apparivano combinate nel medesimo lavoro, in quanto gli antichi dipingevano le loro statue. Al giorno d’oggi, la sola alleanza fra le arti sta nel fatto che il pittore lavora di intaglio sulle tasche del cliente.
In alto: Ambrose Bierce in una foto del 1914 (www.libapps.libraries.uc.edu). Sotto: fotografia di Ambrose Bierce, dal libro di Vincent Starrett, "Ambrose Bierce", Walter M. Hill, Chicago 1920.