Barman: Lei che è professore, …ha visto il progetto della nuova piazza? Va bene farci il parcheggio sotterraneo, ma mi pare che la spianata in pietra grigia, senza un disegno, prevista poi sopra sia un po’… squallidina!
Avventore erudito: E’ una questione di “Gerusalemme celeste”.
B: Di che??!!
Ae: Di “Gerusalemme celeste”… è il tema introdotto da Platone nella Repubblica… la città ideale che si immagina da qualche parte nel cielo e che serve ad ognuno come riferimento per rifondare se stesso e cercare di realizzarla poi sulla terra, nella propria città… ovviamente con il cristianesimo si è identificata tale città con Gerusalemme…
B: Beh… e nella “Gerusalemme celeste”, come dice lei, ci sono le piazze squallide e grigie?
Ae: No… è che col ventesimo secolo il mito è stato ripreso, ma alla “Gerusalemme celeste” sono state sostituite la “Berlino celeste” o la “New York celeste”, cercando di calare questi modelli retorici nella realtà di tutti i paesotti di provincia.
B: In che senso?
Ae: Nel senso che, per esempio, ogni architetto di provincia progetta piazze grigio-scandinave con l’immancabile fontana a terra con lo spruzzo per il bidet dei cani… così si dà un aspetto più “europeo” al centro storico.
B: Oddio ….e quindi come se ne esce?
Ae: Beh…per esempio tornando al modello dell’ “Atene celeste” o della “Roma celeste” che aveva in testa Michelangelo quando disegnò la Piazza del Campidoglio….
B: Ah!… Allora sarà una cosa lunga….
Ae: Sì, penso anch’io…
In alto: un'immagine della decorazione pavimentale disegnata nel secolo XVI da Michelangelo Buonarroti per la piazza del Campidoglio a Roma.