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Veronese, Canaletto, Bellotto e il livello del mare a Venezia

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a cura della redazione

Quando vengono interrogate da studiosi radicati in ambiti diversi dalla storia dell’arte, le opere d’arte danno risposte molto interessanti, a volte più interessanti di quelle che gli storici dell’arte “puri” riescono a ottenere. Trattate non come oggetti d’eccezione, portatori di significati esclusivi, ma come fonti di informazione né più né meno importanti di tante altre, esse si mostrano (e mostrano i propri autori) da angolazioni inedite. Chi è di questa opinione apprezzerà il seminario dal titolo Ricostruzione di cambiamenti di livello e acque alte a Venezia testimoniate da fonti scritte, arti visive e archeologia urbanistica, tenuto il 7 febbraio scorso dal fisico Dario Camuffo, dirigente di ricerca presso il CNR, Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, Padova. Il link a cui collegarsi: www.youtube.com/watch?v=OfN-oERnFec

Illustre climatologo e consulente delle maggiori istituzioni europee per l’ambiente e i beni culturali, Camuffo dà conto delle testimonianze offerte dai dipinti di quanti – primo fra tutti Canaletto – hanno dipinto scorci di Venezia, servendosi dello strumento di rilevazione più affidabile prima della comparsa della fotografia: la camera oscura. Le informazioni sul livello marino e sulle maree, offerte dai testi sacri della pittura veneziana, sono sorprendentemente precise, e confermano in pieno le previsioni pessimistiche che ormai da tempo si vanno facendo, sull’onda del cambiamento climatico globale.

Camuffo accenna anche ai casi in cui Canaletto e Bellotto, i due pittori veneziani del XVIII secolo più attenti al dato oggettivo, hanno prodotto più versioni della stessa veduta. La tesi di Camuffo è che, nel caso di uno stesso soggetto dipinto più volte, non si debba parlare di originale e di copie ma di più originali, frutto di rilevazioni ripetute. Gli esempi citati sono pochi, ma le indicazioni che ne derivano sono, per chi si pone nell’ottica dell’artista settecentesco e della sua deontologia professionale, molto convincenti. Fra le tante altre notizie con cui Camuffo integra le proprie osservazioni climatologiche, interessantissime anche quelle riguardanti l’evoluzione della gondola veneziana nei secoli. Durata del seminario, sessanta minuti.

Homepage: Canaletto (Giovanni Antonio Canal detto il), Veduta del canale di Santa Chiara a Venezia (particolare), 1730 circa, olio su tela, cm. 92 x 79, Parigi, Musée Cognacq-Jay (Sailko/Wikimedia). 

 

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