a cura della redazione
Mentre l’anno volge al termine, è d’obbligo ricordare un validissimo artista scomparso lo scorso 17 maggio a Ponte San Pietro, nei pressi di Bergamo: l’austriaco, italianizzato da decenni, Jorrit Tornquist. Nato a Graz nel 1938 e giunto in Italia negli anni Sessanta, aveva sviluppato un’attività di pittore, docente e designer incentrata sullo studio dei linguaggi cromatici e dei loro usi ambientali. Partendo da suggestioni bauhausiane, concretiste e suprematiste, e dialogando poi con le esperienze dell’arte ottica, cinetica e programmata, l’attività di Tornquist si è caratterizzata, dal punto di vista sia pratico che teorico, per la capacità di elaborare luce e colore in una ricca gamma di variazioni compositive. Oltre alla produzione pittorica e scultorea, spicca quella a dimensione urbana. Numerose, sia in Austria che nell’area piemontese e lombarda dove Tornquist era di casa, le aziende e gli edifici pubblici e privati per i quali l’artista ha progettato interventi pittorici volti ad armonizzare l’architettura con il paesaggio e l’atmosfera, in un dialogo fatto di vibrazioni impalpabili. Tra i suoi progetti decorativi più importanti si ricordano quelli del 1980 per le case popolari di Grugliasco e Rivalta, del 1996 per il termovalorizzatore di Brescia e del 2002 per la centrale elettrica di Ponti sul Mincio. Poco conosciuto, ma di grande qualità inventiva, è Ti porta dentro e fuori, piccolo intervento realizzato da Tornquist nel 1997 a Dozza (BO), in occasione della Biennale del Muro Dipinto.
Homepage: Jorrit Tornquist, Ti porta dentro e fuori (particolare), 1997, pittura murale, Dozza (photo credits Fondazione Dozza Città d'Arte).