a cura della redazione
Per la prima volta, questa rubrica si occupa di un motivo ornamentale esistente non nel mondo reale ma nella finzione, quella cinematografica per essere precisi. Si tratta della moquette a esagoni interconnessi che ricopre il pavimento dei corridoi dell’Overlook Hotel, l’immaginario albergo situato nello stato del Colorado, sulle montagne rocciose, in cui è ambientato il film di Stanley Kubrick Shining (1980). Il film è un adattamento dell’omonimo romanzo (1977) di Stephen King. Nel libro non vi è alcun elemento descrittivo che possa ricordare la moquette di cui sopra, che è quindi da considerarsi, per il ruolo che riveste nell’immaginario collettivo, un’invenzione cinematografica. In realtà, il motivo a esagoni di Shining esisteva già ed era conosciuto come “Hicks’ Hexagon”, dal nome del designer inglese David Hicks (1929-1998), che lo aveva elaborato nel 1960. La popolarità dello “Hicks’ Hexagon” ha interessato, oltreché i tappeti, anche le carte da parti e i tessuti, assumendo svariate gamme cromatiche. Ma la versione presente nelle sequenze tesissime e claustrofobiche di Shining gli ha dato una popolarità incomparabile. Si tratta di una variazione sul classico tema a nido d’ape, ristrutturato in modo da collegare ogni singola cella a quelle poste sulla stessa fila e su una fila parallela. Ne nasce una serie di rispondenze geometriche articolate su tre livelli: 1) i piccoli esagoni rossi posti a distanze regolari; 2) i percorsi marrone scuro che li riuniscono in doppie file alternate; 3) i percorsi arancio che li riuniscono in doppie file contigue. La sovreccitazione nevrotica della trama grafica è esasperata dalla gamma di colori accesi, soffocanti.
Homepage: Lo Hicks' Hexagon, la moquette dell'Overlook Hotel in "Shining" di Stanley Kubrick (Wikimedia).