di Enrico Maria Davoli
Con la recensione della mostra di Lucio Saffaro da poco pubblicata, FD diventa bilingue, e ogni testo sarà d’ora in poi disponibile in edizione sia italiana che inglese. La seconda lingua di FD non poteva che essere la più diffusa a livello internazionale e, in particolare, sul web. Le statistiche circa i lettori di FD e la loro provenienza (un buon numero dall’Italia, e poi da molti paesi europei, Stati Uniti, Canada, Brasile, Cina, India e altre parti del mondo) confortano questa scelta. L’innovazione funzionerà anche a ritroso: compatibilmente coi tempi tecnici necessari, tradurremo anche i testi già usciti in passato, adeguandone grafica e contenuti.
L’identità di FD non muta. Il progetto è quello di mettere a disposizione dei lettori testi, documenti e altri materiali relativi alla cultura della decorazione, ai repertori ornamentali, al loro ruolo nello sviluppo complessivo delle arti. Oggetto della decorazione sono i vari modi in cui la struttura di un manufatto (dagli abiti alle suppellettili, dagli spazi domestici a quelli urbani) viene visivamente elaborata e connotata. E dal momento che obsolescenza tecnica e obsolescenza estetica vanno di pari passo, imponendo periodiche revisioni, nessun manufatto resiste troppo a lungo uguale a se stesso. Oggi ne deriva tra l’altro che, sempre più spesso, chi fa decorazione non si fa chiamare decoratore o ornatista ma, piuttosto, designer, grafico o, semplicemente, artista. Difficile dire se in tutto ciò prevalgano le note positive o quelle negative. Certo è che, anche nelle epoche di maggiore splendore, la decorazione non si è mai dichiarata apertamente. Piuttosto si è limitata a esistere come una sorta di oggetto non identificato, di super-arte: il tessuto connettivo tra modi e tempi diversi di fare arte.
Homepage: un fotomontaggio del "Doppio ritratto dei Duchi di Urbino Federico da Montefeltro e Battista Sforza" (1465-72) di Piero della Francesca.