di Pier Francesco Sciuto
L’opera di Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998) ha riscosso in passato molto interesse ed è tuttora apprezzata da matematici, artisti e letterati, per la capacità di dispiegarsi in ambiti apparentemente distanti fra loro. Basta scorrere un rapido elenco di coloro che se ne sono occupati, per rendersi conto della molteplicità di prospettive culturali confluenti in questa singolare personalità di artista, scrittore e matematico. Tra i nomi più noti: Giovanni Maria Accame, Luciano Anceschi, Francesco Arcangeli, Giulio Carlo Argan, Renato Barilli, Maurizio Calvesi, Giovanni Carandente, Flavio Caroli, Marisa Dalai Emiliani, Andrea Emiliani, Michele Emmer, Luigi Lambertini, Gérard-Georges Lemaire, Pietro Luxardo Franchi, Giuseppe Marchiori, Lara Vinca Masini, Filiberto Menna, Giorgio Odifreddi, Arturo Carlo Quintavalle, Giuseppe Raimondi, Silvio Ramat, Paul Ricoeur, Franco Russoli, Walter Tega, Marisa Volpi Orlandini, Bruno Zevi.
La mostra antologica in corso a Bologna, Viaggio verso l’ignoto, offre un ampio panorama della produzione pittorica e grafica di Saffaro. Una produzione tesa a coniugare arte e scrupolo scientifico in una successione serrata di opere, corrispondenti ad altrettanti progetti, esperimenti, verifiche. Laureato in fisica, Saffaro non si limita infatti, come la maggior parte degli studiosi di formazione accademica, a un percorso settoriale, coerente col suo curriculum di studi. Al contrario, egli fa leva sulla propria estrazione scientifica per espandere gli orizzonti delle esplorazioni possibili, alternando le ricerche pittoriche a quelle letterarie e multimediali. Il principio che lo guida nei suoi percorsi è la ricerca di una dimensione interiore e metafisica, comune ai vari ambiti frequentati. Il rigore matematico-geometrico si coniuga con una visione plurale della realtà, e i risultati che ne scaturiscono sono affascinanti. L’aspetto più inquietante è il vuoto che avvolge i soggetti rappresentati e descritti, siano questi elementi architettonici o pure forme poliedriche. La loro consistenza sembra dipendere da una cromia insolitamente algida, capace di sottolineare il loro grado di separazione dalla realtà. Quello di Saffaro è un universo parallelo in cui vigono le stesse leggi del nostro, depurate di ogni accidentalità e contingenza.
La mostra Viaggio verso l’ignoto. Lucio Saffaro tra arte e scienza, a cura di Claudio Cerritelli e Gisella Vismara, è aperta dal 26 maggio al 24 settembre 2023 a Bologna, Palazzo Fava. Il catalogo, con testi dei curatori e di Bruno D’Amore, è pubblicato da Bologna University Press.
Homepage: tre litografie di Lucio Saffaro esposte nella mostra "Viaggio verso l'ignoto" (photo credits Elettra Bastoni).
Sotto: la copertina del catalogo.