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Laura Gilli, L’ornamento

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Laura Gilli insegna Arte e Letterature Comparate alla IULM di Milano, e questa sua pubblicazione riflette da vicino tale profilo disciplinare. I sei capitoli del volume si possono benissimo leggere come saggi autosufficienti, tenuti insieme dall’impostazione metodologica e dall’area d’indagine: il secondo ottocento in Europa, tra Arts & Crafts, simbolismo, decadentismo. Figure dominanti in queste ricognizioni di Laura Gilli sono Joris-Karl Huysmans, Walter Pater, Gabriele D’Annunzio, Georg Simmel, William Morris, Christopher Dresser.

Il filo conduttore è rappresentato dalla complicità che, in questa fase storica, lega letterati ed artisti, ponendoli gli uni a specchio degli altri. Lo sanno bene gli estimatori di testi fondamentali nella cultura dell’epoca, anche qui presi in esame, come À Rebours di Huysmans e Il piacere di D’Annunzio. Si tratta di romanzi/antiromanzi dalla trama esilissima, concepiti come dispositivi per sciorinare il più ampio ventaglio possibile di esperienze sensoriali, posizionate su tutte le lunghezze d’onda: quella visiva in primo luogo, ma poi anche quella uditiva, olfattiva, gustativa, tattile, come era avvenuto solo in età barocca. In questo frangente, la dimensione ornamentale – intesa dalla studiosa come culto squisitamente letterario dell’inessenziale, dell’accessorio, del dettaglio che qualifica il tutto – diviene onnipresente ed osmotica.

Tra le varie situazioni studiate da Gilli, la più stimolante è forse quella, giocata all’insegna della nozione di grottesco, che in Inghilterra pone a confronto lo scrittore e critico John Ruskin e il decoratore e designer Christopher Dresser. Ad essi è dedicato il sesto ed ultimo capitolo del libro. Ruskin recupera da par suo le diverse accezioni di grottesco presenti nell’immaginario della civiltà gotica, traendone lezioni di potenza e fantasia figurativa. Dresser valorizza gli ingredienti grotteschi presenti nel retroterra storico della decorazione, ponendoli alla base di quei piccoli capolavori di grazia e di umorismo che sono gli oggetti domestici, da lui progettati per le migliori aziende britanniche del tempo.

Il libro: Laura Gilli, L’ornamento. Percorsi teorici tra letteratura e arti applicate, Mimesis, Milano 2016, pp. 116, euro 12.

In alto: Christopher Dresser per Hukin & Heath, Birmingham, Servizio da tè, 1879, silverplate e avorio, Melbourne, National Gallery of Victoria (www.ngv.vic.gov.au). Sotto: la copertina del libro.

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